LAVORI tra MILLE EMERGENZE? Ecco perché…. (e il pericolo che stai correndo)

da | Organizzazione interna

In questo articolo voglio parlarti di un concetto molto importante: LE EMERGENZE, e del pericolo che spesso esse nascondono.

Cosa intendo precisamente?

Penso a tutte quelle volte che gli imprenditori si sono affidati a me, o mi hanno mandato un messaggio, o una mail, per avere dei suggerimenti ad una problematica che (sembrava) fosse capitata loro dall’oggi al domani.

Qualche esempio?

La telefonata del maggior cliente che comunicava che “No, mi spiace, non posso rinnovarti il contratto, abbiamo deciso di affidarci ad un altro fornitore che ci accorda condizioni migliori.

oppure

La chiacchierata con il direttore di banca che, da dietro alla sua scrivania, ti comunica che non puo’ proprio rinnovarti la disponibilità del fido, e ti chiede “gentilmente” di ripianare il debito entro quindici giorni.

oppure

La mail del commercialista che ti invia il Mod.F24 da pagare, per un importo che neanche lontanamente avevi pensato essere così alto, e soprattutto con pochi giorni di preavviso.

Ecco, queste sono emergenze.

Sono storie che ascolto tutti i giorni, da anni.

Il problema non sono tanto le emergenze di per se, ma la BOMBA A MANO che sta per esplodere (ma tu non lo sai…).

Si, perche’ spesso le emergenze in realtà sono SINTOMI GRAVI di una situazione che si e’ protratta nel tempo, che ha lanciato i suoi segnali che tu non hai colto, e piu’ e’ passato il tempo piu’ si sono aggravati, diventando, appunto, EMERGENZE.

Quindi, probabilmente, quando tu cominci ad avere il sospetto che qualcosa non stia andando per il verso giusto, è già troppo tardi.

E per dimostrartelo ti racconto allora la storia VERA di Antonio, un imprenditore che conosciuto l’anno scorso durante una cena organizzata da amici in comune.

Evidentemente ispiro da subito molta fiducia nelle persone, perché, usualmente quello che succede è che quando le persone ascoltano quello che faccio, quasi automaticamente mi raccontano i loro problemi in azienda, mi chiedono suggerimenti, consigli. 

E, se possibile, mi metto a disposizione volentieri.

Antonio, era (era!) titolare di un’azienda molto attiva nella sua città per quanto riguarda la vendita e l’assistenza software per imprese.

Dopo una birra, un hamburger e trascorsa la maggior parte della serata, ad un certo punto mi prende da parte e mi chiede consiglio.
Era abbastanza soddisfatto della sua situazione, gli affari non andavano così male, ma aveva già notato qualche segnale preoccupante.

Qualche fattura emessa e non pagata di troppo, qualche cliente che – inspiegabilmente – non rinnovava i contratti di assistenza, in amministrazione un po’ di malumore…

L’ho ascoltato con attenzione, e alla fine gli ho fatto qualche domanda su qualche aspetto a me poco chiaro.

“Ma Antonio, ne hai parlato con il tuo commercialista? Lui che dice?
“Dice di non preoccuparmi, che può accadere, e che monitorerà lui la situazione nei prossimi mesi.
Io non sono molto tranquillo, ma… che posso fare?
Mi fido di lui, segue la mia famiglia da piu’ di dieci anni…”.

Certo. Ma secondo me era necessario fare di più, e ho esortato Antonio sulla necessità di approfondire questi segnali, che potevano causare ben più di qualche grattacapo in futuro.

Almeno un’analisi di bilancio…L’analisi delle vendite per cliente/servizio, in modo da non assistere più clienti a che a conti fatti non erano in grado di pagare… Purtroppo, ho scoperto dopo, niente gli era stato proposto.

A fine serata io e Antonio ci siamo salutati, e naturalmente mi sono messa a sua disposizione se ne avesse avuto la necessità.

Lo ammetto, avevo dimenticato Antonio e la sua storia… fino a qualche giorno fa, quando ho saputo da conoscenze comuni, che ha chiuso l’attività lo scorso autunno.

Ha disdetto il contratto dell’ufficio, licenziato i dipendenti (per fortuna solo tre), e indicato ai pochi clienti che gli erano rimasti un altro fornitore, quello che era per lui, fino ad un attimo prima, il suo principale concorrente.

Non deve esser stata una situazione facile da gestire.

Da una parte, quando ho per caso saputo come era andata a finire, ho provato un misto di dispiacere e mortificazione.

Avrei potuto fare qualcosa di più, per Antonio, all’epoca? No, probabilmente no…

Accettare la disponibilità di chi ti può aiutare a risolvere i propri problemi deve essere una libera scelta, e Antonio la sua decisione l’aveva presa: aspettare.

Sicuramente è tardi per aiutare Antonio, ma sicuramente posso ancora aiutare te, anche solo scrivendo questo articolo.

Apri bene le orecchie. Ascoltami con attenzione.

Come dicevo, ci sono sintomi che mostrano, in maniera piu’ o meno evidente, se un business funziona o meno.

La base di un business che funziona, come hai letto spesso nei miei articoli, e’ il modello di business, analizzato e sviscerato nel Business Plan (fatto come si deve, non quei fogli excel scaricati da Google!!!)

Quindi:

Modello di Business => Business plan => BASI di un’impresa di successo

Ma poi come si fa a vedere se il business model è azzeccato, è implementato correttamente, e fa ottenere alla tua azienda RISULTATI MISURABILI?

Semplice.
Attraverso i numeri.

Impara a leggere ed interpretare in numeri, e ti riveleranno qualsiasi cosa. Non ti mentiranno.
Dicono sempre la verità (se saprai fare le domande giuste).

Sono la cartina torna sole di come vanno le cose.

I tuoi clienti sono soddisfatti o stanno per bidonarti preferendoti il tuo concorrente? Basta chiedere al NPS, un KPI che misura, appunto, la soddisfazione della clientela.

Perché’ – anche se hai utili interessanti – il tuo conto corrente e’ sempre a zero? Chiedilo al tuo bilancio, in particolare al rendiconto finanziario, il documento contabile che ti mostra chiaramente come si e’ generata e assorbita la liquidità aziendale.

E potrei continuare all’infinito.
Il concetto quindi che voglio che ti sia assolutamente chiaro e’ che

le EMERGENZE, spesso, sono solo SINTOMI di una malattia che sta attaccando al CUORE la tua azienda, e che non spariranno MAGICAMENTE solo ASPETTANDO che i problemi si risolvano da soli (e Antonio lo ha imparato a caro prezzo).

No.

E’ assolutamente necessario che tu impari a strutturare la tua azienda con delle solide basi, gestirla al meglio, a leggerne in numeri, ed interpretare correttamente tutti i sintomi che emergono, prima che sia troppo tardi.

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Semplice. Cosa devo fare e come lo devo fare. Grazie.

Johnny Baietto – imprenditore.

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