E’ passato ormai un anno dallo scoppio della pandemia da COVID 19, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, che velocemente si e’ trasformata in crisi economica e sociale.
Chiaramente, nonostante in vent’anni di esperienza ne abbia visto davvero tante, mai avrei immaginato conseguenze cosi pesanti nel medio e lungo termine.
Tra gli effetti piu’ drammatici che il COVID 19 ha innescato, soprattutto nelle micro e piccole-medie imprese, e’ una crisi di liquidita’ senza precedenti.
Infatti, secondo un recente studio condotto da Unioncamere, ammontano a ben 780 mila le imprese che “prevedono di avere problemi di liquidità nei prossimi sei mesi”
Se mi segui da un po’, sai che spesso ripeto che…
le imprese falliscono per mancanza di liquidità, non per mancanza di fatturato
Questa affermazione, anche se potrebbe sembrarti controintuitiva, è in realta’ ancora piu’ vera in questo preciso momento.
Infatti, in un periodo storico dove non possiamo fare affidamento sulla stabilità del fatturato (soprattutto per le attività che risentono in particolar modo dei diversi apri e chiudi – alias lockdown), dobbiamo invece volgere lo sguardo alla capacita’ di conservare e “diluire” nel tempo la liquidita’.
E per fare questo, in periodo cosi incerto e mutevole, l’unica cosa da fare è fare affidamento su ciò che è inequivocabile e oggettivo: I NUMERI.
In questo articolo voglio quindi parlarti di un indicatore chiave che ti permetterà di comprendere se la tua impresa è in grado di fronteggiare i debiti che scadono… domani.
E per farlo, non posso che parlarti di Antonio.
Un po’ di tempo fa ricevo la mail di Antonio, un imprenditore che leggeva i miei articoli ormai da un po’, e che cominciava ad avere il sospetto che le cose non andassero per il verso giusto.
“Ciao Assunta, leggo con interesse i tuoi articoli, che mi stanno facendo riflettere su alcune decisioni che ho preso in azienda.
Ho aperto la mia attività solo qualche anno fa (gestisco una parafarmacia), e ho investito da subito tutti i miei risparmi e quelli dei miei genitori.
Eppure, a distanza di due anni e mezzo, secondo me c’e’ qualcosa che non va. Il fatturato e’ soddisfacente – vero – ma con tutto quello che abbiamo investito mi sarei aspettato risultati ben maggiori.
Mi aiuti a fare un po’ di chiarezza?”
Questa e’ solo una delle tante mail che ricevo ogni settimana.
Imprenditori che hanno deciso di investire tutti i loro risparmi e quelli delle loro famiglie per avviare un’attività imprenditoriale, che pero’ non da ancora i risultati sperati.
Perché?
Naturalmente ci possono essere diverse ragioni.
Ma…
Il punto di partenza e’ sempre l’analisi dei numeri, che sono la cartina tornasole dell’effettiva situazione economica, patrimoniale e finanziaria della tua azienda.
E allora, chiedo ad Antonio di mandarmi l’ultima situazione contabile definitiva (Antonio è amministratore di una S.r.l.) e gli propongo di analizzarlo assieme.
Antonio reagisce alla mia richiesta con un misto di sorpresa e preoccupazione: non è abituato a leggere il proprio bilancio… per lui sono un’ammasso di numeri senza senso…
… e come la maggior parte degli imprenditori, era convinto che il monitoraggio dei numeri della sua impresa fosse una responsabilità del suo commercialista.
NI.
Il commercialista e’ un fornitore come tutti gli altri che si occupa per te di redigere la contabilità e di fornirti i numeri che devi imparare assolutamente a leggere ed interpretare.
… ma poi è una tua responsabilità (e quindi anche di Antonio), imparare a leggere ed interpretare i numeri della tua azienda e quindi il tuo bilancio, per capire cosa c’è che non va e prendere cosi decisioni consapevoli.
Sei tu l’imprenditore. Non il commercialista.
Premesso questo… torniamo al punto.
Rassicuro Antonio, e cominciamo a guardare assieme il bilancio.
Mi accorgo quasi subito di una cosa.
E’ vero che Antonio e i suoi genitori hanno investito tantissimo nell’avvio dell’attività: più di duecentomila Euro!!!
E tutti questi soldi, per un’attività come una parafarmacia, nel centro di un piccola città del Sud Italia, sono un sacco di soldi!.
Ma come e’ statp speso questo capitale?
Non ci metto molto a capirlo, e Antonio conferma i miei sospetti.
Una delle prime spese che ha fatto Antonio dopo aver costituito la società e’ stata quella di acquistare l’immobile dove ha sede la sua attività.
“Ma sai Assunta… era un affare!
Costava poco perché era completamente da ristrutturare, e quindi abbiamo potuto farlo esattamente come volevamo noi. Ora ha un aspetto pulito, moderno… abbiamo evitato di fare un mutuo e non dobbiamo pagare l’affitto!”
SGRUNT!!!
Antonio ha fatto un errore madornale, che vedo fare molto spesso da tantissimi imprenditori.
Investire in attività a lunghissimo ritorno economico (in questo caso, l’immobile), invece di investire in ciò che può dare un ritorno economico a breve termine, e quindi RISULTATI.
Per dirla in altre parole.
Investire in un immobile all’inizio dell’attività e’ un errore perché i soldi sono “fermi”, non generano fatturato e liquidità, e questo tipo di investimento non permette all’azienda di svilupparsi e crescere.
Non solo.
Antonio e’ all’inizio della sua attività.
Non può ancora sapere se il negozio e’ troppo piccolo o troppo grande in relazione al suo business, se e’ localizzato correttamente per attirare il giusto target di clientela, etc..
E infatti… almeno la metà dell’immobile è inutilizzata perché Antonio non può permettersi di assumere più personale!
Se hai letto fin qui, potresti pensare che Antonio ha fatto un mero errore di valutazione.
Non ha scelto con oculatezza come investire e spendere i soldi in azienda.
E questo è senz’altro vero.
Ma in realtà questa e’ solo la punta dell’iceberg…
Le imprese falliscono per mancanza di liquidità, NON per mancanza di fatturato.
Ci sono tanti imprenditori che si focalizzano sul fatturato, pensando – erroneamente – che se aumentano i ricavi, le cose stanno andando bene.
Non e’ necessariamente cosi.
Perché poi i ricavi bisogna anche incassarli, e quindi avere la liquidità necessaria per pagare i debiti.
Questa potrebbe sembrare una cosa ovvia. Vero.
Ma allora mi chiedo: perché negli ultimi tempi mi trovo a dover analizzare sempre più spesso bilanci rappresentativi di aziende “poco liquide”?
Casi nei quali l’imprenditore ha investito tantissimo in attività immobilizzate, che NON sono facilmente e immediatamente trasformabili in denaro (come nel caso dell’acquisto dell’immobile)?
(sara’ che negli ultimi anni ci sono state tantissime agevolazioni fiscali per incentivare l’acquisto di attrezzature e macchinari? ma scommetto che nessuno ti ha raccontato il rovescio della medaglia… vero?)
Tornando al punto, esiste un indicatore che ti permette di sapere se la tua impresa e’ in grado di fronteggiare i suoi debiti.
Il Capitale Circolante Netto (CCN)
Il CCN e’ un indicatore di bilancio FONDAMENTALE per capire se la tua azienda e’ in grado di far fronte nel breve termine ai debiti imminenti, e si calcola cosi:
CCN = Attività correnti (crediti a breve termine, rimanenze di magazzino, liquidità) – passività correnti (debiti a breve termine)
Questo indicatore indica la capacita’ della tua azienda di far fronte ai debiti a breve termine, utilizzando gli investimenti che possono trasformarsi velocemente in liquidità.
E indovina un po’?
Antonio – che aveva investito tutto nell’immobile – aveva un CCN fortemente negativo. Stava accumulando tantissimi debiti nei confronti dei fornitori, perche’ la generazione del fatturato non era abbastanza “veloce” per garantire il pagamento dei debiti.
Il CCN e’ quindi un indicatore che devi assolutamente conoscere e monitorare costantemente.
Non solo.
E’ un indicatore che viene monitorato anche dalla tua banca, soprattutto quando deve decidere se e quanto può finanziare la tua azienda.
Se infatti se questo indicatore e’ stabilmente negativo, significa che non sei in grado di far fronte regolarmente ai tuoi debiti.
E se non sei in grado di pagare regolarmente i tuoi debiti, perché mai la banca dovrebbe prestarti dei soldi che sa che non riuscirai a restituire?
Il CCN e’ solo uno degli indicatori fondamentali che vengono analizzati nel corso di un’analisi di bilancio.
Imparare a leggere ed interpretare i numeri della tua azienda e’ infatti FONDAMENTALE per fare scelte imprenditoriali consapevoli.