Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di Business Scalabile.
Per come viene presentato sembra quasi che sia un’oscura ricetta magica per fare soldi e avere successo, il vero segreto custodito gelosamente da formatori – anzi imprenditori più o meno seriali – disposti a rivelartelo solo in cambio di migliaia di Euro. È una bufala o l’inconfessato segreto di Fatima?
Come stanno davvero le cose?
È davvero una strategia così innovativa e sconosciuta ai più? Ovviamente no. Il principio di scalabilità non è niente di innovativo, ma ben conosciuto da molto tempo e applicato con successo dai migliori imprenditori. Ma… ti hanno davvero raccontato tutto ciò che c’è da sapere? In questo articolo di spiegherò esattamente cos’è un business scalabile, il perché spesso non sembra funzionare e, soprattutto, le strategie più efficaci per implementarlo.
BUSINESS SCALABILE. DI COSA SI TRATTA?
Un business è scalabile se è in grado di crescere in modo anche esponenziale senza limitazioni date dalle risorse necessarie per sostenerlo.
Sembra complicato, ma in realtà non lo è… Se per esempio sei una parrucchiera, lavori da sola, e puoi prendere solo sette appuntamenti in una giornata, cosa succederebbe se tu ricevessi improvvisamente il doppio delle richieste?
Non potresti soddisfarle tutte. In questo caso, la crescita della tua impresa è limitata dalla tua disponibilità di tempo e dalla tua struttura aziendale. La tua impresa, così com’è, non potrà mai crescere al di sopra del numero di clienti di cui ti puoi occupare.
Quindi, rendere il tuo business scalabile, significa che puoi aumentare il tuo fatturato, e quindi i tuoi margini di guadagno, indipendentemente dal numero di clienti che servi ogni giorno.
Sembra una cosa impossibile da realizzare, in realtà non lo è di per sé; rendere un business scalabile non è in realtà niente di complicato (per chi sa cosa fare, ovviamente…). Da dove cominciare? Innanzitutto bisogna rimuovere alcune limitazioni che soffocano la crescita del tuo business.
Limiti legati al tempo
Gran parte delle PMI italiane è costituita da artigiani, piccoli imprenditori, liberi professionisti, che curano in prima persona ciò che offre la loro impresa. Facendo ciò, sono più dipendenti della loro stessa azienda che imprenditori. Chiaramente non c’è nulla di male nel volersi occupare in prima persona del proprio prodotto o servizio, ma fino a quando il valore di ciò che offri sarà direttamente correlato al tempo che passi in azienda, la tua impresa potrà crescere solo fino ad un certo punto.
Limiti legati allo spazio
Se hai un’attività geolocalizzata, uno dei limiti che possono frenare la crescita della tua impresa è proprio il numero di clienti che puoi trovare nel tuo bacino di utenza. Se sei un’estetista, bravissima nel tuo lavoro, ma la tua attività si trova in un piccolo paesino di montagna… beh, una volta che tutte le donne del paese sono diventate tue clienti, non puoi aspettarti di acquisire nuovi clienti facilmente.
Limiti legati alla tua offerta
Il limite alla crescita della tua impresa potrebbe nascondersi proprio in ciò che offri, che quindi ha un basso valore aggiunto percepito dal tuo target di clientela. Se sei un consulente e ti occupi di adempimenti amministrativi, soprattutto in Italia dove le norme e le leggi sono una matassa difficile da sbrogliare, spesso lo sforzo per completare il lavoro non è minimamente ricompensato dal valore aggiunto che trasmetti al cliente. Quante volte il cliente ti ha risposto “eh ma è solo un modulo, potevo farlo anche io!”?
Tuttavia…
Se sei un imprenditore che un’azienda di successo, sai che non è stato sempre tutto rosa e fiori. Probabilmente ciò che vendi adesso ha poco a che fare con la tua idea imprenditoriale iniziale, che nel tempo ha dovuto subire numerosi cambiamenti e adattamenti per poter essere davvero profittevole. Probabilmente hai dovuto confrontarti con concorrenti che almeno all’inizio, non avresti mai immaginato di avere, che spesso dispongono anche di risorse finanziarie ben maggiori delle tue.
Hai capito che cosa vuol dire davvero organizzare il lavoro da svolgere, strutturare e organizzare un team di lavoro, imparare a delegare e accettare che non tutto può essere fatto come lo faresti tu. Ora la tua impresa funziona, ma è stato necessario un lungo processo per renderla quello che è ora. Ed è solo ora che ha senso renderla “scalabile”.
Puoi rendere scalabile un business solo quando esso è testato e funziona; solo cioè quando hai così tanti clienti che non riesci a soddisfare, non prima.
E invece cosa succede? Quello che succede, in realtà, è che l’idea del business scalabile viene venduta come se fosse la ricetta magica per fare soldi facili, anche se c’è la crisi, anche se non hai mai aperto un’impresa, anche se non hai clienti, anche se non hai niente di concreto da vendere. Niente di più sbagliato.
Rendere un business scalabile è una strategia di sviluppo per imprese che già funzionano, non per delle start-up.
COME RENDERE UN BUSINESS SCALABILE. UN CASO CONCRETO.
Il presupposto affinché il processo di scalabilità abbia successo è che tu abbia un’impresa che funzioni. Quindi ho deciso di presentarti il caso ipotetico di una parrucchiera – Giulia – che ha già il suo salone, un buon flusso di clienti, è apprezzata per il suo lavoro.
L’agenda di Giulia si riempie velocemente, spesso deve fare più cose contemporaneamente, ed è talmente sepolta dalle richieste che deve purtroppo rifiutare gli appuntamenti.
Ecco alcune strategie che suggerirei a Giulia e che la aiuterebbero ad avere una vita più tranquilla senza pregiudicare i risultati del suo salone. Innanzitutto, essendo da sola, consiglierei a Giulia di cominciare ad organizzare un team di lavoro che si occupi delle mansioni a più basso valore aggiunto e che si prestano maggiormente ad essere delegate con una semplice procedura.
Dovrebbe cominciare a cercare e selezionare con cura del personale che si occupi di accogliere i clienti, di fare lo shampoo, di fare i trattamenti e le pieghe, di organizzare i documenti amministrativi e contabili e portarli dal commercialista. Dove possibile, dovrebbe automatizzare al massimo queste procedure.
Ad esempio, esistono in commercio delle APP che permettono ai clienti di prenotare in autonomia un appuntamento presso il salone, senza che necessariamente qualcuno risponda al telefono. Per ognuno di questi processi Giulia dovrebbe stabilire una procedura precisa e definita, in modo da semplificare il lavoro del suo team e ridurre notevolmente le possibilità di errore.
E cosa fa tutto il giorno Giulia? Giulia supervisiona che tutto funzioni come si deve. Un’altra strategia percorribile da Giulia potrebbe essere quella di focalizzarsi in uno specifico ambito, diventare l’esperta riconosciuta di una determinata nicchia; ad esempio, quanti parrucchieri sanno davvero come trattare un capello riccio e secco e valorizzarlo con i prodotti e i tagli giusti? Davvero pochi… e credimi, ne so qualcosa.
Giulia potrebbe inoltre creare la sua linea personalizzata di prodotti, che usualmente costano meno di quelle delle marche professionali blasonate e garantiscono un margine di guadagno più alto. Se dopo un po’ di tempo Giulia nota che, dopo le strategie suggerite, ha di nuovo il salone pieno, potrebbe essere una buona idea aprire un altro salone in un quartiere diverso, o nella città vicino.
In un secondo tempo Giulia potrebbe accarezzare l’idea di inaugurare un franchising, cioè vendere la sua metodologia di lavoro, ormai testata e perfezionata, ad altre parrucchiere che potrebbero aprire il loro negozio sotto la sua insegna. Questi sono solo alcuni esempi, da NON replicare senza un’attenta analisi del tuo business, dei suoi punti di forza e di debolezza e da testare e implementare comunque con estrema cautela.
Non esiste una ricetta magica per rendere un business scalabile, uguale per tutti.
Ma ci sono strategie che possono essere pensate, testate e implementate al tuo caso specifico, tenendo conto dei tuoi obiettivi, del tuo settore di attività, della tua clientela ideale, della concorrenza che devi affrontare e della struttura organizzativa della tua impresa.