Immagino che se sei un imprenditore, coltivi in cuor tuo una sana (ma spesso incompresa) ambizione: vedere la tua azienda crescere, svilupparsi e affermarsi sul mercato.
Sebbene quest’ambizione sia la cosa più sana e naturale che un imprenditore possa desiderare per sé e per la sua azienda, questa cosa spesso non viene capita, né condivisa.
Proprio la scorsa settimana parlavo con Antonio, che quasi con un po’ di vergogna mi confessava:
“Sai Assunta, io vorrei tanto che la mia azienda potesse crescere, vorrei dare lavoro a più operai, servire più clienti, aumentare il benessere della mia azienda, mio e della mia famiglia. Cosa c’è di male?”
Non c’è niente di male, anzi.
Trovo che fare l’imprenditore sia il mestiere più figo del mondo proprio per questo motivo: ha un impatto positivo economico e sociale enorme.
Un imprenditore crea benessere per tutti: clienti, dipendenti, fornitori e, naturalmente, anche per sé stesso e la sua famiglia.
Se anche tu vuoi raggiungere questo obiettivo devi lavorare duramente sulla tua azienda: testare continuamente il tuo modello di business, elaborare una strategia aziendale efficace, imparare a misurare i risultati delle tue scelte imprenditoriali.
Tutte cose non semplici da attuare, ma assolutamente indispensabili se vuoi avere un’azienda sana, con solide fondamenta, destinata a prosperare nel tempo.
Purtroppo però la realtà dei fatti è un po’ diversa.
Oggi c’è una cultura imprenditoriale che vive ancora nel lontano ricordo degli anni d’oro, e che non ha gli strumenti per capire e prosperare nel contesto economico e imprenditoriale di oggi.
Oggi, un imprenditore, è solo.
Un esempio?
Quanti imprenditori sono ancora convinti che il bilancio sia solo una rogna burocratica, e che serva solo per pagare le tasse?
Troppi.
Quanti professionisti invece mostrano all’imprenditore, numeri alla mano, che il bilancio è uno strumento indispensabile per conoscere esattamente lo stato di salute di un’azienda, e prendere decisioni consapevoli in azienda?
Troppo pochi.
E intanto, otto aziende su dieci non superano il quinto anno di vita.
Nel primo trimestre 2019, secondo uno studio condotto da Unioncamere, il saldo tra aperture e chiusure di nuove imprese è enormemente negativo.
In termini assoluti, si parla di 21.659 imprese in meno, rispetto ai 3 mesi precedenti (ottobre – novembre 2018).
Perché questi dati?
- Perché gli imprenditori non sanno leggere il proprio bilancio e prendere decisioni consapevoli.
- Perché gli imprenditori gestiscono imprese che hanno un modello di business GRAVEMENTE INEFFICIENTE.
- Perché gli imprenditori non sanno neanche cosa sia la strategia aziendale (figuriamoci implementarla e testarla!).
Ma torniamo a noi.
Quando un imprenditore vuol far crescere e prosperare la sua azienda ha bisogno di implementare e testare “numeri alla mano” un’efficace strategia aziendale.
E fare strategia aziendale comporta anche prendere decisioni consapevoli in tema di investimenti.
Ma se non hai un buon modello di business e una valida strategia aziendale, investire nella tua azienda potrebbe affossarla definitivamente.
Altro che farla prosperare!
Spesso, infatti, un imprenditore decide di fare investimenti in azienda per motivi assolutamente errati: per risparmiare sulle tasse, in base unicamente al suo istinto, senza sapere se quell’investimento si ripagherà nel tempo o meno.
(No, quello che dice il fornitore del macchinario per convincerti a firmare l’ordine non vale. Spesso sono solo cazzate per chiudere la vendita e spillarti un bel po’ di soldi di cui potevi fare senz’altro migliore uso).
In questo articolo voglio parlarti di TRE ERRORI COMUNI su come investire in azienda che forse stai per commettere anche tu.
Pronto? Cominciamo.
1. INVESTIRE IN ROBACCIA INUTILE CHE NON TI PORTA UN ROI POSITIVO
Quando decidi di fare un investimento, devi sempre ragionare su quanto quell’investimento ti renderà nel medio-lungo periodo.
Banalmente, se OGGI investi cento, devi aspettarti che tra un certo periodo di tempo quell’investimento ti avrà reso un CENTO PIU’ QUALCHE COSA.
Questo è il concetto di ROI positivo, spiegato in parole semplici semplici.
Quindi devi investire SOLO su ciò che serve per far crescere l’azienda e farti guadagnare di più: più fatturato, minori costi, ad esempio.
Ad esempio: ha senso investire centomila Euro in una nuova linea di produzione?
Certo, se la nuova linea di produzione fa risparmiare tempo ai tuoi operai e permette di massimizzare la produzione oraria, facendoti risparmiare un sacco di soldi perché abbassa notevolmente il costo di produzione unitario.
Assolutamente no, se è ragionevole prevedere che la linea di prodotti messa in produzione nella nuova linea verrà venduta solo il prossimo anno, e poi chissà!
Sembra un concetto semplice, vero?
Eppure, vedo spesso aziende in sofferenza perché l’imprenditore ha bruciato gli ultimi soldi in cassa per comprarsi la macchina nuova, o per rinnovare l’arredamento dell’ufficio per fare bella figura con i clienti (anche se gli arredi avevano meno di tre anni, e erano in perfette condizioni)
2. FINANZIARE GLI INVESTIMENTI NEL MODO SBAGLIATO
Una volta che hai individuato gli investimenti più adatti per far crescere la tua azienda, devi stare molto attento a finanziarli nel modo corretto.
Molto spesso, infatti, gli imprenditori non hanno minimamente idea che prima di aprire il portafoglio devono prima di tutto essere consapevoli dello stato di salute finanziaria della propria azienda.
Questo “peccato di ingenuità” porta a fare delle scelte scellerate e che puntualmente divora molto velocemente la liquidità del tuo conto corrente aziendale.
Ricorda la regola d’oro.
Gli investimenti a lungo termine si finanziano con strumenti a lungo termine
Quindi, se hai deciso di acquistare la linea di produzione di cui ti ho parlato più su, dovrai analizzare la qualità dei tuoi flussi di cassa e, anche se ti sembra di avere un sacco di soldi sul conto corrente, dovrai finanziarne l’acquisto con un finanziamento a medio – lungo termine.
3. AVERE UNA STRUTTURA PATRIMONIALE ECCESSIVAMENTE RIGIDA
Lo dico sempre, e lo ribadisco anche oggi.
Le aziende non falliscono per mancanza di fatturato, ma per mancanza di liquidita’.
E spesso la mancanza di liquidità è la naturale conseguenza di eccessivi investimenti fatti in passato e che oggi costituiscono la parte più importante del patrimonio della tua azienda.
Non ci sarebbe nulla di male, se non fosse che se devi affrontare dei periodi duri in azienda, ecco… il fatto di aver investito tutto nel capannone sicuramente non ti aiuta.
Pensa a cosa succederebbe infatti se i tuoi clienti avessero un momento di difficoltà e cominciassero a non saldare le fatture puntualmente.
Intanto, i tuoi fornitori non smetterebbero di batter cassa, ti pare?
Nel tentativo quindi di placare le richieste dei tuoi fornitori potresti andare in banca a chiedere un aiuto finanziario.
E qui ti do una cattiva notizia: alle banche non piacciono le aziende con troppi investimenti sul groppone, soprattutto perché quegli investimenti valgono poco e sono difficili da smobilizzare.
Quindi, i soldi non te li danno.
COME AVERE UN PIANO DI INVESTIMENTI EFFICACE CHE FACCIA CRESCERE LA TUA AZIENDA E NON LA FACCIA SPROFONDARE?
Se hai letto il mio articolo fin qui, ora sai cosa devi fare.
In base ai tuoi obiettivi di business e alla tua strategia aziendale, devi spendere unicamente in investimenti con ROI positivo e che siano in grado di potenziare i risultati economici della tua azienda.
Potresti non aver accantonato le somme necessarie per affrontare un investimento importante (tranquillo, non lo fa quasi nessuno, purtroppo!).
In questo caso, stai ben attento a scegliere la modalità di finanziamento più corretta e che non comprometta irrimediabilmente la tua liquidità aziendale.