Sei un imprenditore stressato? Tre passi per uscirne…

da | Organizzazione interna

Sono appena trascorse le festività natalizie, giusto il tempo di tirare un attimo il fiato…
E già scommetto che sei stato letteralmente travolto dalle cose da fare, dalle emergenze, dalla lista dei progetti cominciati e mai portati a termine. Ho indovinato?

Tranquillo, non sei il solo.
Questa è sfortunatamente la realtà quotidiana di ogni piccolo imprenditore.

Sei sempre impegnato a mettere una pezza a qualsiasi cosa succeda in azienda, perché, se qualcosa va storto, la responsabilità ricade interamente sulle tue spalle.

Purtroppo, se non ci pensi tu a risolvere i problemi, non ci pensa nessuno. In realtà vorresti essere un imprenditore affermato, ma invece ti trovi ad essere il dipendente più sfruttato della tua impresa, sottopagato ma disponibile 24 ore al giorno. Prima che tu decida di abbandonare definitivamente ogni speranza di migliorare la tua situazione, leggi fino in fondo l’articolo che hai davanti: cambiare le cose potrebbe essere piú semplice di quel che pensi.  

STORIA DI UN’IMPRENDITRICE TUTTOFARE (E DESTINATA AL FALLIMENTO…)

Da qualche settimana sono in Italia, e mentre faccio colazione spesso guardo una puntata di “Hotel da Incubo” su Spike, canale 49, trasmissione durante la quale il consulente Anthony Melchiorri aiuta albergatori in difficoltà.    

Stamattina si è parlato di un’albergatrice – Josy – che gestiva il suo motel in uno dei posti più belli del Colorado (USA), dove le bellezze naturali attraggono migliaia e migliaia di turisti ogni anno. Non solo. Essendo una località lontana dai circuiti turistici tradizionali, tendenzialmente i turisti che visitano questa bellissima cittadina americana sono di una certa età, possono permettersi di viaggiare, e quindi… di spendere.

Josy, con una grande forza di volontà, nel suo motel faceva tutto lei, dalle pulizia delle camere alla manutenzione dello stabile al ricevimento degli ospiti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. E lei avrebbe continuato così per decenni e decenni, nonostante avesse superato abbondantemente la cinquantina… se non fosse che i suoi figli, preoccupati per lei, hanno chiesto aiuto appunto ad un consulente esterno.

Anthony, esaminando brevemente i libri contabili, è rimasto basito dal constatare che:

  • I prezzi praticati da Josy sono rimasti invariati rispetto a venticinque anni fa. Si, hai capito bene. Gli ospiti pagavano la stessa tariffa degli anni novanta. I costi di gestione (luce, gas, costi generici, manutenzione) erano aumentati, anche sensibilmente, ma i suoi ricavi no.
  • Le recensioni erano eccellenti. Il punto di forza, a detta degli ospiti, era l’ottimo rapporto qualità/prezzo. E certo! Standard qualitativi altissimi al prezzo di venticinque anni fa! Purtroppo però questo allontanava i potenziali clienti invece che attrarli, dato che chi visitava il sito per prenotare una stanza non credeva possibile pagare una tariffa cosí bassa per i servizi offerti.

Troppo bello per essere vero! Cosa c’era sotto? Le recensioni erano fasulle?!? Non fidandosi, prenotavano in altre strutture, che infatti avevano tassi di occupazione più alti e guadagnavano di più.

  • Accanto alla struttura di Josy c’era il ristorante di John che, a detta dei turisti, offriva la migliore colazione della città. Josy, d’altro canto, con tante cose da fare non riusciva ad occuparsi anche della colazione, e quindi poteva offrire ai suoi ospiti solo uno spazio angusto dove questi potevano a mala pena sorseggiare un caffè, mentre in realtà avrebbero preferito uova, bacon e fresco succo d’arancia per affrontare una intensa giornata di escursioni.  

Non ti nascondo che mentre bevevo il mio caffè mi è venuta una morsa al cuore.

Vedere questa donna così volenterosa, sopraffatta dalle cose da fare, che proprio non si rendeva conto di quanto bastasse poco per avere una vita più tranquilla e un’impresa più profittevole.   Al termine della puntata Athony ha dato alcuni consigli (che condivido):

  • Josy avrebbe dovuto delegare le attività operative a personale assunto direttamente, che però doveva essere formato e supervisionato per garantire nel tempo gli standard qualitativi raggiunti;
  • Josy avrebbe potuto aumentare progressivamente i prezzi,aumentando così sia la percentuale di occupazione che il fatturato;
  • Josy doveva occuparsi della gestione del motel limitandosi a coordinare e supervisionare le attività operative, e gestire in prima persona la strategia aziendale, in particolare le attività di pubbliche relazioni.

Come primo passo, Josy ha preso contatto con la Camera di Commercio per informarsi su quali iniziative fossero state organizzate a livello locale in modo da promuoverle anche nel suo (nuovo) sito e attrarre così maggiori clienti.

Poi si è messa in contatto con John per offrire ai suoi ospiti il servizio colazione migliore della città, in convenzione con la sua struttura.   Interessante, vero? Certo, la situazione disastrosa presentata nella puntata era molto evidente e facilmente risolvibile, soprattutto ad un occhio esterno, ma…  

Sicuro che nella tua attività non ci siano punti deboli a te nascosti perché sei troppo concentrato a “mandare avanti la baracca”?

Insomma, cosa non vedi perché sei nel problema?

Come uscirne?

 

IDENTIFICA LE ATTIVITÀ

Prendi carta e penna ed elenca dettagliatamente le attività – sia ordinarie che straordinarie – che sono necessarie alla conduzione della tua impresa. Se gestisci una struttura alberghiera come Josy, tali attività sono:

  • Gestione dei Social/sito WEB;
  • Accoglienza clienti e registrazione;
  • Servizio contabilità e amministrazione;
  • Servizio bar e colazioni;
  • Servizio pulizie;
  • Servizio manutenzione dello stabile;
  • Marketing e Pubbliche relazioni;
  • etc.

Successivamente identifica le attività delle quali è assolutamente indispensabile che ti occupi direttamente in prima persona, rispetto ad attività almeno teoricamente delegabili. Sii coraggioso. A questo punto, è ora di decidere…  

MAKE, BUY O CONNECT

Per ognuna delle funzioni identificate e delegabili, decidi ora:

  • Occuparsi direttamente della specifica funzione (make)?
  • Delegare ad un fornitore esterno (buy)?
  • Stringere partnership strategiche con altre imprese (connect)?

Esattamente come poi ha fatto Josy.

Josy ha assunto, per la prima volta in vita sua, del personale e lo ha addestrato (make), ma poteva anche, in alternativa, delegare il servizio di pulizie ad una ditta esterna (buy). Il servizio colazioni, invece, è stato organizzato grazie ad una partnership con un altro imprenditore (connect).  

AGISCI

Ora che la situazione ti è più chiara, agisci! Smetti di fare il dipendente di te stesso, organizzati per selezionare il personale, contattare e selezionare i fornitori migliori (ne ho parlato qui) e stringere nuove e proficue alleanze.

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Semplice. Cosa devo fare e come lo devo fare. Grazie.

Johnny Baietto – imprenditore.

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